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NOTIZIE DAL TERRITORIO
n. 1040
del 26/01/2006
ALMENO NON VENDERANNO TORTELLINI INUTILMENTE..
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Egregio dott. Di Pietro,

seguo sui giornali la vicenda Unipol e, perché entrata nell’argomento, quella del risanamento dei debiti del Partito Democratico della Sinistra. Per inciso: Lei, pur rimanendo nella sinistra, se fosse rimasto indipendente (come detto in passato) a quest’ora, non essendo amico, né socio di nessuno, poteva raggiungere come minimo il dieci per cento raccogliendo, assieme ai frutti di una definita connotazione, i delusi di queste strane cose.

Ma è di un particolare, tra i vari fattori del risanamento economico, citati dal tesoriere Sposetti, che mi occupo. Quello che tra le varie entrate vi è il contributo delle feste dell’Unità, ove, con orgoglio, è detto che le donne del partito, per sostenerlo, vendevano quintali di tortellini. Molti mariti o le stesse vivono ora il timore dei licenziamenti ed il cambio lira-euro, ma continueranno a fare o vendere tortellini mentre i loro burocrati o vivono bene o non danno nessuna risposta (compreso Lei) al quesito di dove sono finiti i denari della plus-valenza al cambio lira-euro. Io penso nelle banche ed alla grande gestione dei supermercati (il diavolo fa le pentole ma non i coperchi: come si giustificano gli invitanti saltuari ribassi ed offerte se non possibili?), nonché nei vari passaggi del commercio che ha approfittato dell’aspetto psicologico del numero piccolo per aumentare gli introiti, impiegando i capitali ove questo cambio non aveva subito variazioni. Con la politica immobile, sicura che gli elettori continuassero a vendere tortellini.

Vengo al dunque.

Sono stato contattato per la raccolta delle firme, ma mi è venuta una riflessione. Punto di partenza le Sue drastiche decisioni, che ritiene a volta necessario prendere, per la gestione dell’IDV. Nessun commento. La riflessione riguarda la situazione della base dell’IDV, nelle varie province, proprio per l’abitudine delle drastiche decisioni. Le prendo come esempio la provincia di Treviso.

Vittorio Veneto (elezioni comunali terminate in una rissa in seno all’idv in pre-votazione con ampio spazio nella cronaca). Treviso (oltre al resto, un “non votate per me” di un candidato idv con appello sui giornali, che sconfessa con questo il partito ove militava per divergenze di immagine individuale !). Silea (si impone di correre da soli, dando modo alla destra di vincere non avendo imparato la lezione delle politiche). Mogliano (divisa per discordie su cattiva gestione degli individui; a suo tempo estromesso nel coordinamento il già candidato sindaco della Lista Di Pietro- nonché amico dell’eletto primo cittadino ed attuale consigliere regionale Bottacin- che era riuscito ad ottenere per l’IDV il difensore civico, malgrado il non eccessivo sostegno di allora e l’esclusione dal consiglio comunale non essendo in una lista associata, per i motivi conosciuti. Castelfranco ( che si consuma in cristiana rassegnazione).

Conclusioni: non vedo il motivo per il quale anche già elettori dell’IDV non debbano prendere drastiche decisioni. Almeno non venderanno tortellini inutilmente..

Giuseppe Cianci - ex coordinatore IDV della provincia di Treviso