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RASSEGNA STAMPA
n. 1060
del 12/03/2006
SONDAGGIO UFFICIALE 'LA REPUBBLICA' ED ABACUS PUBBLICATO IL 9 MARZO 2006: ITALIA DEI VALORI COSTANTEMENTE FERMA ALL' 1%
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Riporto un più recente sondaggio ufficiale, reso di pubblico dominio come prescritto dalla normativa e pubblicato nelle apposite sezioni istituzionali. Purtroppo, come più volte sottolineato, si conferma la perdita di consenso della Lista Di Pietro-Italia dei Valori che rimane stabile intorno all'1%, percentuale che non consente, causa le soglie di sbarramento imposte dalla nuova legge elettorale, 2% alla Camera e 3% al Senato, l'elezione di alcun deputato e/o senatore.

Ricordo che siamo passati dal circa 4% ottenuto alle elezioni politiche del 2001, al 2% ottenuto delle elezioni Europee del 2004, al 1,4% ottenuto alle ultime elezioni Regionali del 2005, all'attuale 1% (se confermato il 9 aprile) del marzo 2006. Un crollo che appare inarrestabile. La cosa appare assai più preoccupante alla luce del fatto che, dall'8 febbraio 2006 fino al 7 marzo 2006, in ben 5 successive rilevazioni, il dato del sondaggio si mantiene, per la Lista Di Pietro, stabile all'1%. Ed il giornale che pubblica questo sondaggio, "La Repubblica", è da sempre considerato un giornale appartenente all'area del centrosinistra e quindi intenzionato a sostenere questa coalizione ed i partiti che ad essa fanno riferimento, IDV compresa. Se tale è il risultato del sondaggio attribuito all'Italia dei Valori, ci sono quindi buoni motivi per ritenerlo attendibile.

Le ultime scelte operate da IDV nell'ambito dei candidati capolista alla Camera ed al Senato, a mio parere, confermano ancora una volta l'incapacità di dare una chiara identità politica a questo partito. Un continuo perseverare nell'errore. Senza nulla togliere alla Sig.ra Franca Rame, attrice che gode della mia più ampia stima e riconoscimento per la sua professionalità, è indubbio che una tale scelta disorienti il potenziale elettorato dell'IDV. Come può pensare, il presidente Antonio Di Pietro, di "raccogliere il voto dell'elettorato di destra deluso dalla CDL" (concetto da lui più volte pronunciato in televisione), candidando un convinto esponente della sinistra più radicale?

E' indubbio che sui PACS, sulle coppie di fatto, sulla guerra in Iraq, sul finanziamento alla scuola privata, sul riconoscimento dei diritti agli omosessuali, sulla tassazione delle rendite finanziarie, sulla tassazione del proprio patrimonio immobiliare (la casa di proprietà), ecc., ecc., la Sig.ra Franca Rame ha un'idea rispettabilissima ma molto diversa da quella che può avere Leoluca Orlando, che proviene da un partito moderato, la Margherita, o da quella di altri candidati provenienti da Forza Italia e/o Alleanza Nazionale (era in lizza anche Setten, già AN, attuale presidente del calcio Treviso) financo diversa da quella che può avere lo stesso Antonio Di Pietro. Il consenso elettorale, di conseguenza, si disperde in mille rivoli verso altre formazioni politiche.

Nell'attuale sistema elettorale di tipo proporzionale, che premia il partito più che la coalizione, il voto oggi dato all'Italia dei Valori è quindi un voto che, politicamente, non assume alcuna rilevanza, non indica una strategia, una corrente di pensiero. I predetti candidati, di fronte ad un giornalista che ponesse a tutti loro la stessa domanda, probabilmente, fornirebbero, a nome dell'Italia dei Valori, risposte molto diverse tra loro.

E l'elettore, oltre all'affermazione del principio della legalità, concetto ormai fatto proprio da tutti i partiti, PdCI in primis (ricordate la "questione morale" sollevata all'attenzione dell'opinione pubblica dagli allora Berlinguer e Almirante?), con il proprio voto vuole decidere del proprio futuro PRIMA del 9 aprile non DOPO!

Non ama concedere, ex post, deleghe in bianco..... E su questo è difficile dargli torto!

Armando Della Bella