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EDITORIALI E COMUNICATI
n. 1138
del 15/04/2007
LA POLITICA CHE ALLONTANA I GIOVANI
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Roma (Hotel Quirinale), 14/1/06. Siamo contenti, noi in famiglia, di aver partecipato all’incontro “Proposte per un arcobaleno di pulizia morale” promosso dal movimento politico “il Cantiere” tenutosi oggi a Roma all’hotel Quirinale in via Nazionale. Abbiamo visto grande partecipazione di pubblico e una squadra di celebri personaggi che sono intervenuti con grande professionalità, abilità ed effetto per dire quello che molti di noi comuni mortali non saremmo in grado di esprimere ma che sentiamo fortemente nelle nostre coscienze e che viviamo e patiamo giornalmente; da Achille Occhetto in primis e poi Giulietto Chiesa, da Patrizio Beha a Tana De Zulueta, da Antonello Falomi a Vittorio Veltri, da Diego Novelli ad ARMANDO DELLA BELLA e tanti, tanti altri animati da belle e nobili intenzioni, tutti auspicano un cambio di governo e che dopo aver contribuito a far vincere l’Unione, il centro-sinistra, nel dopo le elezioni, confidando sul successo elettorale, si possa attuare una seria battaglia interna per indurre la sinistra malata e l’attuale politica sempre più asservita e compromessa con il potere economico e finanziario, a curarsi o ravvedersi con un programma qualificato e qualificante che nell’implementare leggi, regolamenti o nel disciplinare principi etici e morali porti anche al rinnovamento dell’attuale oligarchia politica. “Sounds good” direbbero gli Inglesi!

“Come al solito si parla troppo e non si lascia spazio neanche ai pochi giovani presenti”, così mia figlia ha sintetizzato l’incontro durante il ritorno a casa, aggiungendo: “si avverte che alcuni personaggi sono stanchi”. “Anche loro con il tavolo della “Presidenza” perpetuano il rito della politica con quelli che sempre parlano e gli altri che sempre ascoltano”. “Non va! manca l’ardore e la convinzione, non si parla del nostro futuro, della nostra società, di una visione felice del futuro, della possibilità di farcela di crearla: mancano i giovani!”

Anche oggi come nelle precedenti elezioni politiche mi sento sfiduciato per non riuscire a trovare non solo una forza politica ben definita che mi convinca ma anche un luogo politico, un partito, un movimento, dove potermi confrontare direttamente con gli altri in assoluta liberta di parola e di pensiero. Sento di scivolare nel partito degli astensionisti anche se non vorrei; nel 2001 per fortuna (si fa per dire) fuori dai due schieramenti costituiti trovai la Lista Di Pietro che mi risolse il dilemma. In effetti non sono stato mai favorevole alla legge maggioritaria e sento la mancanza di un terzo schieramento.

La nota relativa al precedente incontro con gli attivisti del Cantiere l’avevo lasciata nel cassetto. Fu proprio in quella occasione che vidi per l’ultima volta il povero Paolo Sylos Labini, figura che riuniva in sé ardore giovanile e libertà di pensiero e di parola ma lo sentii gridare al di là della porta e quando entrò sembrava molto adirato e non volle intervenire. Chissà cos’era accaduto!

Paolo Mignozzi, 22.2.2006