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EDITORIALI E COMUNICATI
n. 2503
del 09/01/2014
IL GOVERNO DEL GAMBERO
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«Tra Natale e Capodanno sono stati presi provvedimenti per inerzia amministrativa senza comunicare ai ministri competenti cosa stava avvenendo», ha spiegato il ministro della Pubblica Istruzione Maria Chiara Carrozza a chi le chiedeva spiegazioni circa il prelievo di 150 euro già percepiti dalle buste paga degli insegnanti nel 2013, frutto di scatti di anzianità erogati erroneamente. Ed è subito scaricabarile tra il titolare dell’Economia Maurizio Saccomanni e il ministro dell’Istruzione. «C’è stato un problema di comunicazione - dice Saccomanni - Il ministero dell’Economia è un mero esecutore. Aspettavamo istruzioni che non ci sono pervenute». Il governo, tra le proteste, come un gambero, fa marcia indietro e blocca immediatamente il provvedimento.

Ma non è la prima volta. Il 25 giugno 2013, dopo solo cinquantasette giorni da ministra, Josefa Idem – atleta a cui, come italiano, va tutto il mio grazie per le otto partecipazioni olimpiche e le trentotto medaglie internazionali vinte - annuncia le sue dimissioni da Ministro dello Sport & C a seguito delle polemiche scoppiate per il mancato pagamento dell’Imu sulla sua “casa-palestra” di Ravenna: circa tremila euro. Anche in quest’occasione una decisione del gambero maturata dopo aver dichiarato solo pochi giorni prima: «Sono onesta, non infallibile. Non mi dimetto, non la darò vinta alla montatura mediatica. Sono solo ipotesi, chiacchiere. Io invece ho carte e fatti concreti».

Non meno scalpore ha suscitato il dietro front operato dal Ministro dell’Interno Angelino Alfano quando, nel caso del rimpatrio della moglie e della figlia del dissidente kazako Ablyazov dichiarò in Parlamennto: «Ho saputo di questa storia per la prima volta quando sono stato contattato da Emma Bonino» sebbene Giuseppe Procaccini, suo capo di Gabinetto sostenne che ricevette: «…l'ambasciatore kazako al Viminale perché me lo disse il ministro spiegandomi che era una cosa delicata. L'incontro finì tardi e quindi quella sera non ne parlai con nessuno. Ma lo feci il giorno dopo, spiegando al ministro che il diplomatico era venuto a parlare della ricerca di un latitante. Lo informai che avevo passato la pratica al prefetto Valeri».

«Non ho mai mentito né al Parlamento, né ai pm, accuse assurde. Mi rifiuto di vedere il mio onore appannato » così scrisse il Ministro della Giustizia, Annamaria Cancellieri dopo aver incassato la fiducia dal premier Enrico Letta sulla vicenda Ligresti e su presunte bugie per altri fatti da lei stessa svelati e ricordati in maniera apparentemente diversa da quel che risultava da un elenco di chiamate fatte e ricevute con Antonino Ligresti, fratello di Salvatore. Il capo del Governo fece marcia indietro sull’ipotesi di dimissioni del ministro chieste a gran voce da gran parte dell’opposizione ma, soprattutto, da tutti e quattro i candidati alle primarie del suo stesso partito, il PD.

Infine non si possono dimenticare i numerosi “tira e molla” compiuti dal Governo sul decreto salva Roma, bocciato in commissione al Senato e ripescato poi in extremis in aula, compiuti nella - da mesi - tormentata e caotica vicenda delle tasse sulla casa e le correzioni alla Tasi, compiuti nel penalizzare i comuni attivi nel contrasto al gioco d’azzardo, compiuti sugli “affitti d’oro” dei palazzi del Parlamento, variando, dal 31 dicembre al 30 giugno 2014, il diritto di recesso e allungando, da uno a sei mesi, il tempo di preavviso. Commento del M5S: «I due termini coincidono, facendo così saltare i tempi tecnici del recesso». E non sarebbe finita…

Purtroppo, solo per i semplici CITTADINI, per dirla alla renziana, il governo “non cambia verso”. Un paio di esempi? La disoccupazione giovanile che sale al 41,6%, al top dal 1977, e le tasse che, mediamente, nel 2014, secondo la CGIA di Mestre, saliranno di circa 6 miliardi di euro... Quanto durerà?

Armando Della Bella