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EDITORIALI E COMUNICATI
n. 2510
del 09/01/2014
IL GOVERNO DEL GAMBERO
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«Tra Natale e Capodanno sono stati presi provvedimenti per inerzia amministrativa senza comunicare ai ministri competenti cosa stava avvenendo», ha spiegato il ministro

Contro i licenziamenti all’Electrolux bisogna tornare alla lotta operaia, quella degli scioperi ad oltranza e delle barricate. L’invito non arriva dai sindacati più radicali, ma da don Claudio Miglioranza, il prete operaio che già si era espresso senza mezzi termini su Sergio Marchionne e Fiat. «La delocalizzazione - spiega -, significa impoverimento del territorio, votata com’è solo al profitto, favorita da una politica troppo liberista e dal ministero del lavoro praticamente assente. La classe operaia a Susegana come nel resto del Paese, sta perdendo tutti i diritti conquistati con il sangue e con gli scioperi ad oltranza. Siamo già in ritardo ma forse, per invertire la tendenza, l’unica soluzione è proprio tornare alla vera lotta operaia».

Don Miglioranza si dice poi felice della presa di posizione del vescovo di Vittorio Veneto Corrado Pizziolo, che ha esortato opinione pubblica e società a reagire contro la multinazionale svedese pronta a trasferire parte della produzione in Ungheria. «Anche perché - conclude -, fino ad oggi, la Chiesa non si è pronunciata molto». Mentre don Miglioranza pensa alle barricate, altri religiosi aderiscono alla mobilitazione, chi come don Paolo Cester parroco di Santa Lucia di Piave parlandone nelle omelie in chiesa, e chi preparandosi a sfilare con gli operai: «Se gli impegni me lo consentiranno - assicura monsignor Massimo Magagnin parroco a Conegliano -, sarò accanto ad operai e famiglie. Il ricco Nordest non esiste più, la povertà è crescente, e il futuro che si prepara per i lavoratori dell’Electrolux è molto preoccupante».

(AGI) - Roma, 27 gen. - Meta' delle famiglie italiane vive con meno di 2.000 euro al mese. Nel 2012 il reddito familiare annuo, al netto delle imposte sul reddito e dei contributi sociali, e' risultato in media pari a 30.338 euro, circa 2.500 euro al mese. Lo rileva 'L'indagine sui bilanci delle famiglie italiane nel 2012' della Banca d'Italia. Il 20% delle famiglie ha un reddito netto annuale inferiore a 14.457 euro (circa 1.200 euro al mese) mentre la meta' ha un reddito inferiore ai 24.590 euro (circa 2.000 euro al mese). Peggiorano le condizioni economiche delle famiglie che sono sempre piu' povere: tra il 2010 e il 2012 il reddito familiare medio e' calato del 7,3% e la ricchezza media e' diminuita del 6,9%. Lo rileva 'L'indagine sui bilanci delle famiglie italiane 2012' della Banca d'Italia. Nello stesso periodo il reddito equivalente, una misura pro-capite che tiene conto della dimensione e della struttura demografica della famiglia, e' sceso invece del 6%. AUMENTANO POVERI, NEL 2012 SALGONO AL 16% Aumenta il livello di poverta' nel 2012. Secondo 'L'indagine sui bilanci delle famiglie italiane nel 2012' della Banca d'Italia, tenendo costante la soglia del 2010, la poverta' pseudo-assoluta e' aumentata di circa 2 punti percentuali passando dal 14 al 16%. La quota di individui relativamente poveri e' risultata pari al 14,1%, in linea con il 2010 (14,4%) e due punti percentuali superiore al 2008, con punte del 24,7% nel Mezzogiorno e di oltre il 30% tra i nati all'estero. La soglia di poverta' individuale e' scesa nel 2012 a 7.678 euro netti all'anno (da 8.260 euro del 2010) mentre per gli individui che vivono una famiglia di tre persone adulte tale soglia e' pari a 15.356 euro netti annui.

Peggiorano le condizioni economiche delle famiglie italiane che sono sempre più povere: tra il 2010 e il 2012 il reddito familiare medio è calato del 7,3% e la ricchezza media è diminuita del 6,9%. A rilevarlo è 'L'indagine sui bilanci delle famiglie italiane 2012' della Banca d'Italia, che sottolinea anche come la povertà assoluta è salita dal 14% del 2010 al 16% nel 2012, precisando che un povero su tre è immigrato. Nel rapporto, Bankitalia individua la soglia di povertà con un reddito di 7.678 euro netti l'anno (15.300 euro per una famiglia di 3 persone). Una famiglia su tre, continua l’indagine, non riesce ad arrivare a fine mese nel 2012: "il 35,8% delle famiglie ritiene che le proprie entrate siano insufficienti ad arrivare alla fine del mese (contro il 29,9% del 2010)". "Nel 2004 - sottolinea Palazzo Koch - primo anno in cui questo indicatore è stato rilevato, la percentuale era del 24,3%". Nel 2012, inoltre, "è diminuita la percentuale delle famiglie che segnalano che le proprie entrate sono del tutto sufficienti a coprire le spese (dal 37,1% del 2014 al 39% del 2010 e al 32,3% del 2012)". Metà delle famiglie italiane inoltre vive con meno di 2.000 euro al mese. Nel 2012 il reddito familiare annuo, al netto delle imposte sul reddito e dei contributi sociali, è risultato in media pari a 30.338 euro, circa 2.500 euro al mese. Il 20% delle famiglie ha un reddito netto annuale inferiore a 14.457 euro (circa 1.200 euro al mese) mentre la metà ha un reddito inferiore ai 24.590 euro (circa 2.000 euro al mese). Nel periodo 2010-2012 il reddito equivalente, una misura pro-capite che tiene conto della dimensione e della struttura demografica della famiglia, è sceso invece del 6%, con un deterioramento delle condizioni economiche più accentuato per i lavoratori autonomi rispetto ai dipendenti mentre i pensionati hanno migliorato relativamente la loro posizione. Per le classi di età più giovani, invece, il reddito equivalente diminuisce significativamente rispetto alla media generale. Durante la crisi economica e finanziaria degli ultimi anni è aumentata la concentrazione della ricchezza in Italia. Il 10% delle famiglie più ricche possiede oggi il 46,6% della ricchezza netta familiare totale (si era al 45,7% nel 2010). La concentrazione della ricchezza è salita al 64% dal 62,3% del 2010. Nel 2012, infine, la ricchezza familiare netta risulta pari a 143.300 euro. Giù anche il dato delle famiglie indebitate. Per Bankitalia infatti nel 2012, infatti, solo il 26,1% delle famiglie italiane possiede un debito (si era al 27,7% nel 2010). Aumenta però l'ammontare medio che sale dai circa 43mila euro del 2010 agli oltre 52mila del 2012. "Il dato - osserva Bankitalia - interrompe un trend di crescita nella diffusione dell'indebitamento che era in corso da più di un decennio". Secondo i dati di Via Nazionale, inoltre, il 12,3% delle famiglia si è indebitata per acquistare una casa o per la sua ristrutturazione (11,4% nel 2010) per un ammontare medio di 75mila euro - See more at: http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Bankitalia-Famiglie-sempre-piu-povere-66d6ea33-8ef2-4788-addd-61e60fd10e1c.html#sthash.3APwaKya.dpuf

Armando Della Bella